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Il Castello Misterioso

bozzetto medievale

Di Enrico Costa

Introduzione di Giuseppe Marci

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Il Castello Misterioso
ISBN
978-88-86229-56-2
Co-edizione
-
Genere
Narrativa
Materia
Testi letterari moderni e contemporanei: romanzi, racconti, diari ed epistolari
Collana
I Fenicotteri n° 9
Anno edizione
1999
Luogo edizione
Cagliari
Supporto
Cartaceo
Pagine
128
Rilegatura
Brossura e cucitura filo refe
Dimensioni
11 x 15 cm
Peso
90 g
N° volumi
1
Illustrato
No
Lingua di pubblicazione
Italiano
Lingua originale
-
Lingua a fronte
-
Allegato
-
Scolastico
No
Disponibilità
In commercio
Distribuzione

5,16 €

Il Castello misterioso si legge con interesse e aiuta a inquadrare meglio la figura di Enrico Costa: la qual cosa non ha soltanto un valore in relazione alla cultura letteraria dell´Ottocento sardo ma offre elementi di comprensione che aiutano a interpretare una pagina importante della letteratura novecentesca, quella che coincide con l´opera della Deledda.
"Una natura potente, tale da suscitare il terrore ma anche la malinconia che invade l´animo di Aldo mentre contempla, sul far della sera, le tinte vaporose da cui è circondata la pittoresca isola di Arran le cui rocce frastagliate si perdevano vagamente in un trasparentissimo velo d´azzurro e di vermiglio".
Il protagonista è in preda a un profondo travaglio, ha deciso di lasciare per sempre il castello dove vive la donna amata ma non sa risolversi, i suoi occhi si muovono sul paesaggio circostante, da un lato il mare e le isole, dall´altro "le brune montagne della sua patria" sulle quali "melanconicamente fissa lo sguardo". È il momento che precede la catastrofe conclusiva, annunciato da "dolci accordi del liuto". Usca canta parole di dolore, "aveva scelto una lugubre canzone", i versi di Ossian, l´antico Bardo scozzese.

Il Castello misterioso si legge con interesse e aiuta a inquadrare meglio la figura di Enrico Costa: la qual cosa non ha soltanto un valore in relazione alla cultura letteraria dell´Ottocento sardo ma offre elementi di comprensione che aiutano a interpretare una pagina importante della letteratura novecentesca, quella che coincide con l´opera della Deledda.
Enrico Costa

Enrico Costa (1841-1909)

Terzogenito di una famiglia di musicisti di origini liguri, nacque a Sassari nel 1841. In seguito alla morte del padre dovette abbandonare gli studi, continuando tuttavia a coltivare la passione per la letteratura e per il teatro. Lavorò come impiegato, fornaio, bancario, disegnatore di banconote fino a quando, nel 1894, venne assunto come archivista al comune di Sassari, posto che conservò fino al 1909 quando morì, il 26 marzo, all´età di 68 anni.
Enrico Costa è generalmente riconosciuto come il più grande esponente del romanzo storico sardo e come fenomenale costumista e ritrattista: la sua produzione letteraria è vastissima. Dopo i primi successi in campo teatrale e poetico (nel 1869 aveva pubblicato la raccolta di versi intitolata Per la morte di una bambina), nel 1874 esordì nella narrativa con il romanzo Paolina; seguirono Il muto di Gallura (1884), La Bella di Cabras (1887), Rosa Gambella (1897), Giovanni Tolu (1897, nello stesso anno pubblicato in traduzione tedesca). Ma l´opera per la quale è principalmente noto è Sassari, amplissima ricostruzione della storia della sua città il cui primo volume uscì nel 1885, mentre il secondo apparve nel 1909. Per averne un´edizione integrale, tuttavia, si dovette attendere fino al 1937, quando l´editore Gallizzi ripubblicò i primi due volumi, aggiungendo i restanti due ancora inediti.

Bibliografia

La produzione letteraria di Enrico Costa è vastissima. Dopo i primi successi in campo teatrale e poetico (nel 1869 aveva pubblicato la raccolta di versi intitolata Per la morte di una bambina), nel 1874 esordì nella narrativa con il romanzo Paolina; seguirono Il muto di Gallura (1884), La Bella di Cabras (1887), Rosa Gambella (1897), Giovanni Tolu (1897: nello stesso anno pubblicato in traduzione tedesca).

Nel 1875, fondò il periodico La Stella di Sardegna che pubblicò fino al 1886, pur con varie interruzioni. Il giornale fu un importante punto di riferimento per l´intellettualità sarda e riscosse numerosi consensi anche in ambito nazionale. Durante l´interruzione della Stella, nell´aprile del 1881, diede vita al Gazzettino Sardo, giornale quotidiano che ebbe tre mesi di vita.

Fu anche autore di lavori saggistici: Album dei costumi sardi (1897-1901); Archivio pittorico della città di Sassari (1976); e di guide di viaggio la più importante delle quali è Da Sassari a Cagliari (1882).

Ma l´opera per la quale è principalmente noto è Sassari, amplissima ricostruzione della storia della sua città il cui primo volume uscì nel 1885, mentre il secondo apparve nel 1909. Per averne un´edizione integrale, tuttavia, si dovette attendere fino al 1937, quando l´editore Gallizzi ripubblicò i primi due volumi, aggiungendo i restanti due ancora inediti.