Castello: un microcosmo caratterizzato dalle stratificazioni dei secoli di storia; un´entità separata nell´immaginario collettivo dell´isola e che può essere considerata come una metafora dove vengono riassunte tutte le antinomie e le tensioni che contraddistinguono il rapporto tra la Sardegna e il mondo.
Casteddu ´susu: un luogo che si può raccontare solo con concetti forti e vissuti come amore, memoria, lavoro, speranza e immaginazione.
Questo volume, attraverso i contributi di Francesco Amat di San Filippo, Marta Anatra, Gianni Atzeni, Sergio Atzeni, Carlo Borghi, Cicci Borghi e Mauro Rombi, Gaetano Brundu, Tonino Casula, Antonello Dessì, Barbara Fois, Elisabetta Manca di Nissa, Italo Medda, Alessandra Menesini, Tonino Murru e Donatella Pau, Primo Pantoli, Giusi Papoff, Guido Pegna, Antonio Romagnino, Massimo A.Sanna, Raffaello Utzeri, Raffaella Venturi e della stessa curatrice Annamaria Janin, vuol essere un´opera corale che dipinge un quadro culturale complesso e mutevole: una tela dove l´evocazione di fatti eterogenei, e di persone lontanissime tra loro - come il premio Nobel Salvatore Quasimodo, uno scrittore di successo come Sergio Atzeni e l´umile popolana Mariedda - possono convivere sull´onda delle emozioni che queste antiche pietre sanno ancora suscitare.
Il libro vuole essere un´opera corale, una tela dove l´evocazione di fatti eterogenei, e di persone lontanissime tra loro - come il premio Nobel Salvatore Quasimodo, uno scrittore di successo come Sergio Atzeni e l´umile popolana Mariedda - possono convivere sull´onda delle emozioni che queste antiche pietre sanno ancora suscitare.