Come il prof, dopo aver massacrato per trent´anni la vitalità dei suoi alunni, scopre d´averne nostalgia. Come la prof di matematica viene accecata da un aeroplanino di carta, antico e poetico rituale che continua a sopravvivere nonostante la devastante concorrenza del telefonino. Come il bidello Attilio si meraviglia di quell´arnese, chiamato scopa, del quale ignorava l´esistenza. Come il pluriripetente Efisio, equilibrista improbabile, utilizza la sedia con i braccioli del prof. Come l´alunno, che sognava di emulare le gesta di Gianfranco Zola, scopre, mentre manovra una betoniera, che la scuola non è orrenda come lui se l´aveva dipinta.
Proprio come accade per il teatro i personaggi di questo racconto, prima d´entrare in scena, indossano una maschera. E proprio come in una commedia, la sorpresa è nel finale…