In una fredda domenica di febbraio del 1976, dopo un contrasto con il milanista Bet, Gigi Riva alza un braccio, urla e frana a terra. Sullo stadio Sant´Elia cala il gelo. L´infortunio è drammatico, il terzo della sua carriera. Quando il bomber, sorretto dai compagni, va verso gli spogliatoi, tutta la Sardegna capisce che sta finendo un´epoca. I tifosi si alzano e si lasciano andare a un lungo applauso. Gigi Riva non potrà più rialzarsi, è troppo anche per lui ciò che è successo. E se ne va per sempre da quel campo, con la sua maglia rossoblù numero 11, a soli trentun anni.
Una storia di dolore e sacrifici, di morte e rinascita, di amore reciproco verso un popolo che non ha mai dimenticato la fedeltà di quel Rombo di Tuono che col suo piccolo Cagliari spezzò l´egemonia calcistica del Nord.