Questo è il secondo dei due libri concepiti per onorare la memoria di chi ha sofferto per le guerre altrui e per perpetuare nella comunità la storia delle centinaia di jerzesi chiamati alle armi. Un libro doveroso, che si vuole consegnare alle nuove generazioni, per non dimenticare.
«Si ripeteva con un tragico e incredibile parallelismo quanto era successo alla vigilia della Grande Guerra. Anche allora l´Italia era stremata dalle guerre in Abissinia e in Libia e impossibilitata a reintegrare gli arsenali svuotati dallo sforzo bellico; e come nella primavera del 1915, le parti in conflitto corteggiavano l´Italia promettendo di risolvere questioni territoriali importanti. Erano cambiati i protagonisti della Storia, ma la possibilità di ottenere “parecchio” di giolittiana memoria senza la guerra, era ancora possibile; e, come nel 1915, l´Italia rinunciò a sfruttare la possibilità di essere l´ago della bilancia tra le grandi potenze e preferì il disastro al compromesso e alla difesa pacifica dei propri interessi.»