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COMPAGNO T.

lettere a un comunista sardo

Di Cristiano Sabino

Introduzione di Roberto Loddo

Prefazione di Crristiano Sabino

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COMPAGNO T.
eBook
ISBN
978-88-7356-919-0
Co-edizione
-
Genere
Varie
Materia
Testi letterari moderni e contemporanei: romanzi, racconti, diari ed epistolari
Collana
Pósidos
Anno edizione
2017
Luogo edizione
Cagliari
Supporto
eBook
Pagine
0
Rilegatura
-
Dimensioni
-
Peso
-
N° volumi
0
Illustrato
Lingua di pubblicazione
Italiano
Lingua originale
-
Lingua a fronte
-
Allegato
-
Scolastico
No
Disponibilità
In commercio
Distribuzione

3,49 €

La lingua, la storia, le basi e i poligoni militari, l´equivoco della modernità d´importazione, lo spopolamento, i luoghi comuni sui sardi e sulla loro presunta incapacità di emanciparsi, le laceranti ferite dovute ai disastri ambientali e lo smantellamento di ogni prospettiva economica non basata sulla dipendenza e sulla subalternità, ma anche una feroce autocritica sulle involuzioni della sinistra e la crisi profonda del pensiero politico alternativo al modello liberista in un fitto dialogo dell´autore con il misterioso "Compagno T.".
La lingua, la storia, le basi e i poligoni militari, l´equivoco della modernità d´importazione, lo spopolamento, i luoghi comuni sui sardi e sulla loro presunta incapacità di emanciparsi, le laceranti ferite dovute ai disastri ambientali e lo smantellamento di ogni prospettiva economica non basata sulla dipendenza e sulla subalternità, ma anche una feroce autocritica sulle involuzioni della sinistra e la crisi profonda del pensiero politico alternativo al modello liberista in un fitto dialogo dell´autore con il misterioso "Compagno T.". Una raccolta di lettere scritte con linguaggio franco e crudo che ricompongono una storia di militanza e passione civile, in una terra condannata ad essere una periferia senza valore. Uno scambio senza esclusione di colpi tra due compagni oramai divisi da un vertiginoso rift culturale prima ancora che politico. Da una parte l´adesione acritica all´ideologia di Stato che gradualmente ma inesorabilmente trasforma i rivoluzionari rossi in tiepidi difensori dello status quo affetti da una vera e propria sindrome di Stoccolma verso l´oppressore. Dall´altra una ricerca continua e instancabile per strappare quel velo di Maya, frutto di una storia di alienazione ma diventato ormai norma e natura, che ha portato la maggioranza dei sardi a riprodurre automaticamente i medesimi meccanismi della subalternità. Una j´accuse diretta e graffiante ma mai distruttiva, sempre con lo sguardo rivolto al futuro e al progetto.