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S´Acabadora

è ora di finirla?

Di Toni Soggiu

Postfazione di Antoni Arca

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S´Acabadora
ISBN
978-88-7356-162-0
Co-edizione
-
Genere
Saggistica
Materia
Etnografia, usi e costumi, folclore e tradizioni popolari
Collana
Contos e ammentos n° 6
Anno edizione
2010
Luogo edizione
Cagliari
Supporto
Cartaceo
Pagine
108
Rilegatura
Brossura e cucitura filo refe
Dimensioni
12 x 21 cm
Peso
135 g
N° volumi
1
Illustrato
Lingua di pubblicazione
Italiano
Lingua originale
-
Lingua a fronte
-
Allegato
-
Scolastico
No
Disponibilità
In commercio
Distribuzione

10,00 €

Il libro rivisita, in maniera critica, le vicende storiche e di costume che hanno condotto alcuni studiosi e scrittori ad affermare l´esistenza in Sardegna, fino a poco tempo fa, di un ´rito della buona morte´. L´Autore, attraverso argomentazioni storiche e linguistiche, a tratti con toni sarcastici, dimostra l´infondatezza di queste congetture non sorrette da fonti documentali certe.

ACABADORA: voce di derivazione catalana, dal verbo acabar ´concludere´. Il suo ingresso nella lingua sarda è necessariamente successivo alle relazioni commerciali e belliche tra Sardegna e Catalogna avviate nel XII secolo.
Usato come sostantivo femminile, acabadora sostituisce la parola tabù ´morte´. Su corfu de s´acabadora, alla lettera ´il colpo della concludente´, sta per ´l´ora della morte´, cioè per ´s´acabu de s´ora´, costantemente richiamato nella preghiera dell´Ave Maria: [quote]ora e nell´ora della nostra morte[/quote]. Ci sono infatti molti indizi che fanno ritenere che ´s´Acabadora´ fosse la Madonna stessa: [quote]Sa Madonna acabat s´ora[/quote], cioè l´Addolorata.
La fèmmina acabadora andrebbe quindi interpretata alla lettera: pia donna chiamata nella casa del morto per organizzare la fase preparatoria alla sepoltura.