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Daniele Mocci e la Memoria delle forbici

  •  4 austu 2021 | Rassigna de imprenta | La gazzetta del Medio Campidano
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di Giacomo Pitzalis

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Debutta in libreria La memoria delle forbici, nuovo libro scritto da Daniele Mocci, edito da Condaghes e impreziosito dalla copertina del disegnatore e fumettista sanlurese Jean Claudio Vinci. Ma di cosa parla il romanzo?

«La memoria delle forbici – racconta Daniele – contiene una storia biografica e una distopica, solo in apparenza molto lontane. La prima si svolge tra il 1970 e il 2020, e racconta la vita di Rosalba Perra (Rosy), parrucchiera di Terralba molto conosciuta. L’altra è ambientata nel 2120 a Oristano (Thar), in una società dominata dalla burocrazia. Qui seguiamo le vicende di Teo, giovane parrucchiere che si ritroverà a fare i conti con la forza rivoluzionaria della memoria».Daniele, affermato autore per ragazzi, ghostwriter, copywriter e sceneggiatore di fumetti, si cimenta stavolta in una tipologia di racconto differente rispetto ai suoi standard classici, in modo da creare un’opera nuova tanto per i lettori che ormai lo conoscono quanto per se stesso.

«Non essendo uno scrittore e uno sceneggiatore “di genere”, per me ogni lavoro è sempre diverso dagli altri. In questo caso, però, dovevo cambiare anche i toni, non soltanto gli argomenti. È stata un’esperienza difficile ma molto stimolante. Un’esperienza che mi ha permesso, tra le altre cose, di filtrare a modo mio molte opere letterarie e cinematografiche che ho amato e con cui sono cresciuto».
Le vicissitudini di Teo e Rosy hanno avuto una genesi particolare, avvenuta nell’ormai lontano 2019, prima che il nostro mondo venisse investito dalla pandemia come, paradossalmente, accade proprio nei racconti fantascientifici.

«Tutto è nato nell’agosto di quell’anno. Simone Pau, il figlio di Rosy, cercava qualcuno che scrivesse la storia di sua madre e ha trovato me. Da subito ho avuto l’idea di affiancare alla storia biografica anche una narrazione distopica e alternativa, che facesse da lente di ingrandimento e, allo stesso tempo, da controcanto alla “storia vera”».

Lungo il procedere della narrazione, avremo la possibilità di conoscere un mondo solo in apparenza lontano dalla nostra immaginazione, dove le somiglianze sovrastano le differenze rispetto a ciò che viviamo nel quotidiano.
«La storia di Rosy ripercorre, per quanto possibile, alcuni cambiamenti che hanno interessato la nostra società negli ultimi cinquant’anni. Il mondo di Teo, invece, è un futuro non troppo diverso dal nostro presente. Ma è un tempo ancora più grigio, in cui diverse cose anziché evolversi si sono involute e calcificate».
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