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"L’ultima notte a Hellissandur" di Gianni Loy su Thrillernord

  •  15 ghennàrgiu 2020 | Rassigna de imprenta | Thrillernord
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Recensione di Fiorella Carta

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Autore: Gianni Loy

Genere: Narrativa

Pagine: 96

Editore: Condaghes

Anno: 2019

Sinossi. Un albergo deserto immerso nei panorami irreali dell’islanda. Tre misteriose sorelle ad accogliere un solo ospite, giunto da lontano. Un’antica leggenda sugli elfi e una millenaria profezia a intrecciare i loro destini. Distinguere la realtà dall’immaginazione diventa difficile. Ólafur cerca di mettere ordine, prima di tutto, nei propri pensieri, e non avverte alcuna avvisaglia dell’incombente destino. Ha una scelta da compiere prima che giunga l’alba…

Recensione. Le regioni nordiche sono fonte di ispirazione e paese natale di grandi autori di thriller che conosciamo benissimo.I loro paesaggi, le loro leggende, sono invece alla radice di numerose fiabe e tradizioni e questo breve racconto mescola una profonda riflessione sulla vita ai miti nordici e alle loro metafore.

Hellissandur è un villaggio e parte del comune Snæfellsbær nella punta nord-occidentale della penisola di Snæfellsnes nell’Islanda occidentale, una zona abitata da poche centinaia di abitanti; si narra che sia stato il primo luogo creato, poi dimenticato e infine insediato da pochi coraggiosi che vivono la solitudine immersi in un paesaggio unico al mondo, dedicandosi alla pesca e ora anche al turismo.

Quando Ólafur decide di intraprendere questo viaggio lontano dalla città, lo fa per scuotere i pensieri e rimettere in ordine la sua vita.E in questa vacanza, immersa fra antiche leggende e realtà, Ólafur si ritroverà di fronte a delle scelte, quelle che non ha mai affrontato.

Un piccolo gioiello che all’ interno contiene alcuni stralci di fiabe nordiche e che spinge il lettore a cercare quei paesaggi, desiderare per un attimo l’isolamento dal caos.

Gianni Loy (Cagliari, 1946) ha collaborato con diversi periodici e quotidiani e ha fondato e diretto il periodico “Gulp”, una delle più significative testate degli anni ‘70 in Sardegna. Per la Rai ha condotto la trasmissione “Quelli della 285” e collaborato con Maria Piera Mossa nella trasmissione “Quelli dell’Europa accanto”. Autore della sceneggiatura di diversi corti e di due lungometraggi, per la regia di Peter Marcias, tra cui “Dimmi che destino avrò”, presentato al Festival di Torino nel 2013 e sostenuto da Unicef Italia. Per il cinema di animazione “Strollica, la streghetta eolica”, Festival di Roma 2017, e “Boreddu e i giganti di Mont’e Pramma”. Tra le pubblicazioni: Quelli dell’Europa accanto (Edes 1980); Di politica, di poesia ed altro ancora (Della Torre, 2003); il volume di poesie Movimenti (Cuec 2018); e da ultimo la pièce teatrale La prima volta che ho visto il mare, messa in scena al teatro Massimo di Cagliari nell’aprile 2019, per la regia di Cristina Maccioni, ora pubblicata da Domus de Janas (2019).

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