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L’ultimo giorno di primavera, il nuovo romanzo di Daniele Mocci

  •  27 dicembre 2019 | Rassegna stampa | La Gazzetta del Medio Campidano
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Ci sono libri che nascono per segmenti di lettori molto specifici e definiti (età, sesso, gusti, ecc.).

L’ultimo giorno di primavera, romanzo scritto da Daniele Mocci e appena pubblicato dalla casa editrice Condaghes è un libro ibrido. I target qui non c’entrano. C’entra semmai l’infanzia.L’infanzia non è un periodo della nostra vita che dovrebbe interessarci nel solo momento in cui la viviamo. L’infanzia è sempre lì, al nostro fianco. Davanti o dietro di noi. Sopra o sotto. Dentro o fuori. E anche quando ce la siamo dimenticata o pensiamo di averla superata per sempre, è presente come soltanto un’assenza sa esserlo. Può suscitare sentimenti di nostalgia, malinconia, rimpianto, dolore, gioia o felicità. Sentimenti che ci portiamo appresso per tutta la vita.

L’infanzia è in noi e negli altri, a prescindere che si parli di bambini o di adulti. L’infanzia è nel mondo e riguarda l’intero genere umano, non uno specifico target fissato a tavolino dall’ufficio marketing di un’agenzia letteraria o di una casa editrice.

«In molti casi – dice Daniele Mocci – non mi sembra soltanto strano che un libro che parla di bambini o che ha dei bambini come protagonisti debba per forza essere rivolto solo a un pubblico di bambini. È talmente strano da sembrarmi folle!»

«Con questo libro – prosegue Mocci – vorrei che anche gli adulti possano leggere una storia che parla non tanto e non solo A un bambino, ma DI un bambino e del suo mondo. Soprattutto del suo mondo interiore.»

L’ultimo giorno di primavera lo fa con un’avventura che, come le favole, può essere letta da persone di tutte le età.Un personaggio parte da un punto A, si dirige verso un punto B e nel suo cammino deve affrontare diverse difficoltà. Questo è lo schema de L’ultimo giorno di primavera. Un meccanismo vecchio come il mondo, che nel testo non viene mai dissimulato. È lì, in bella mostra, alla portata di tutti.Per quale motivo si dovrebbe raccontare ancora una volta questa storia? Perché Lorenzo, il personaggio principale del libro, pur essendo un maschietto che sta per compiere dieci anni, è un bambino ordinato e riflessivo. Si rifà la cameretta. Rimette sempre a posto i fumetti, i giocattoli. Non lascia briciole sulla tovaglia. E se sua sorella Elisa (di un anno e mezzo più piccola) ne lascia qualcuna, lui la rimprovera.La prospettiva del bambino disordinato o disobbediente che deve imparare a controllarsi e a darsi un metodo, in questo caso è rovesciata.

La mattina di quel 19 giugno 1980, tra i tanti pensieri che frullano nella testa di Lorenzo ce n’è uno ancora più potente: l’indomani, (20 giugno, l’ultimo giorno di primavera), i suoi amici come al solito non gli faranno gli auguri perché sono convinti che lui gli anni li compia il 21 e non il 20. L’esigenza di Lorenzo è quella di rimettere a posto il tempo. Il “suo” tempo. Dentro di sé ci sono troppe cose fuori sincrono. Proprio lui, così metodico e preciso, paradossalmente non è in sincrono con se stesso. E qui arriva il viaggio, innescato dal nonno Raffaele a patto che il bambino non ne faccia parola con nessuno. Neppure con i suoi genitori, perché Questa è una cosa da nonni e nipoti, non da genitori e figli.L’ultimo giorno di primavera non è solo un’avventura che parla di bambini e di nonni, di viaggi fantastici e soffitte polverose. È anche una storia che si interroga su come tutti noi, bambini e adulti, percepiamo la realtà. E su quanto sia necessario (ma anche bello) metterci alla ricerca del nostro posto nel mondo. Perché se imparassimo qualcosa su noi stessi, allora sapremmo anche dove andare.

Daniele Mocci è sceneggiatore di fumetti, scrittore e copywriter. Da oltre vent’anni tiene corsi di scrittura creativa nelle scuole. Con il disegnatore Luca Usai ha creato le serie a fumetti “Super Pro”, oggi online sull’app eMooks, e “Marcello e Sofia”. Ha pubblicato in Italia con Esselibri, Gaghi, Fumo di China, Tu­nué, Piemme, Cuec, L’Unione Sarda, e in Francia con Clair de Lune. È autore dello spettacolo teatrale La figlia dell’alcade. Ha ideato alcuni storytelling games, come il gioco di ruolo Prima che sia troppo tardi (Life Res Maris) e la caccia al tesoro online The wheel of time (Milan Games Week). È uno dei fondatori dell’Associazione Chine Vaganti. Insegna sceneggiatura per fumetto alla scuola Fumé di Cagliari. È nato in Sardegna, a San Gavino Monreale, l’ultimo giorno di primavera.

https://www.lagazzettadelmediocampidano.it/lultimo-giorno-di-primavera-il-nuovo-romanzo-di-daniele-mocci/?fbclid=IwAR3FDej_scw-xXL8ejzd3gIKdC6YQqUWSZGoDQTU5J4UvyNdHOcpclgmHnA

L´ULTIMO GIORNO DI PRIMAVERA

Daniele Mocci
  • 12,00 €
Il 19 giugno Lorenzo si sveglia con un pensiero in più rispetto ai tanti che di solito gli frullano in testa:...