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In terra come in cielo – I nuraghi e le Pleiadi

  •  13 gennaio 2020 | Rassegna stampa | CIELIPERDUTI ambiente, archeastronomia e turismo
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In terra come in cielo – I nuraghi e le Pleiadi

di Gabriella Bernardi

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Mai come in quest’ultimo periodo l’archeoastronomia ha un occhio di riguardo per le pietre coppellate che raffigurano particolari configurazioni stellari, come ad esempio le Pleiadi. Ma non si era ancora pensato che nel passato alcuni popoli avessero pensato ad una raffigurazione ancora più in grande.Un archeologo ed un ingegnere hanno provato a dimostrare una tesi di questo genere, ovvero come determinati nuraghi presenti nella piana di Torralba corrispondano ognuno ad una singola stella del famoso asterisma. Ci troviamo in Sardegna, non troppo distanti da Sassari, in una piana molto particolare dove si possono contare diversi nuraghi nemmeno troppo distanti tra loro.La cosa non è di per sé unica nel panorama sardo, ma salendo sulle alture limitrofe si può spaziare con gli occhi e con la mente come ha fatto Augusto Mulas, archeologo, che ha analizzato sotto vari punti di vista il sito e poi ha avuto l’intuizione che la distribuzione spaziale del panorama della piana avesse una ben precisa corrispondenza celeste.Il lavoro condotto è ben narrato nel libro dal più che azzeccato titolo “In terra come in cielo”, nella prima parte del quale si procede a spiegare l’importanza di queste stelle per tutte le civiltà passate, a partire dalla Mesopotamia fino a Plinio il Vecchio e persino in remote popolazioni oceaniche.

Queste stelle, infatti, hanno accompagnato l’umanità nella vita di tutti i giorni risultando degli utili indicatori per l’agricoltura, la transumanza o per la navigazione, ma non è nemmeno improbabile pensarle legate anche alla spiritualità dell’epoca nuragica. Proprio questo punto è significativo, perché contribuisce a rafforzare l’ipotesi dei nuraghi come monumenti di culto e legati al sacro, a scapito della tradizionale interpretazione di utilizzo militare.

Come fatto notare nel libro, quest’ultima interpretazione è messa in crisi già dalla disposizione stessa dei monumenti, che non riesce ad essere spiegata da alcun modello classico legato alla gestione del territorio.L’ipotesi proposta da Mulas e verificata da Sanna, invece, si inserisce nella scia archeoastronomica, che ultimamente sta emergendo sempre più con lavori sull’orientamento astronomico di questi colossali monumenti del passato sardo. Per esempio si nota che i muri sono allineati perfettamente ai momenti solstiziali o lunistiziali. Queste corrispondenze astronomiche valgono non solo per i nuraghi, ma anche per i così detti pozzi sacri o per le domus de janas, tombe cumulative di epoca pre-nuragica. E proprio una di queste tombe è stata scoperta da Mulas nella stessa piana di Torralba, grazie a questa ricerca. Come già anticipato, ogni nuraghe corrisponde ad una stella dell’asterisma, ma all’appello mancava Maia. Ebbene, cercando nella zona terrestre suggerita dal modello celeste, è stata ritrovata invece una domus.

Per riassumere rapidamente, la stella più luminosa, Alcyone, corrisponderebbe al nuraghe più bello e complesso, quello di Santu Antine, dotato di tre torri più una centrale dove al suo interno, nella camera principale, si possono ancora scorgere i colori originali rosso ocra che ricoprivano il suo interno, colore usato in passato con valenza sacra. Le altre stelle o meglio gli altri nuraghi vanno ad occupare altre zone della piana, ma come si fa ad affermare con certezza che raffigurino in terra le famose Pleiadi? Per rispondere a questa domanda, Marco Sanna ha fatto del calcolo statistico, che in questo caso ha richiesto un’originale e interessantissima analisi probabilistica della corrispondenza tra la disposizione del gruppo dei nuraghi e l’ammasso stellare delle Pleiadi.La seconda parte del libro, più matematica, è dedicata a questo particolare studio statistico, dove viene illustrato e sviluppato il metodo realizzato per l’occasione dallo studioso. Leggendolo ci si può rendere conto di quanto l’indagine statistica sia importante per questo tipo di lavori e quanto venga in supporto per avvalorare o meno certe tesi che all’inizio possono apparire fantasiose.

Molto importanti e interessanti sono le considerazioni iniziali e le scelte prese per poter effettuare i calcoli nel modo più coerente possibile.Ad ogni modo il risultato finale trovato da Sanna è strabiliante e fornisce un forte supporto all’ipotesi che non si tratti di una disposizione casuale, ma che i nuraghi ricalchino in terra le “sette sorelle” che si vedono oggi come allora in cielo.La lettura del testo, già di per sé interessante per il contenuto, è rivolta a tutti, soprattutto ai non addetti ai lavori, dato l’approccio divulgativo proposto in entrambe le parti.

In terra come in cielo – I nuraghi e le Pleiadidi

Augusto Mulas e Marco Sanna

Edizioni Condaghes, 2013

Disponibile in versione cartacea ed elettronica


IN TERRA COME IN CIELO

Augusto Mulas, Marco Sanna
  • 9,00 €
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